smettere di rimandare le cose da fare

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Quante volte ho pregato di smettere di rimandare le cose da fare: insomma di procrastinare le cose.

Oggi non posso, lo faccio domani. Oppure:”appena quella faccenda si sblocca, lo faccio”.

Come hai capito in questo articolo ti parlo di quello che può essere utile per te, per iniziare finalmente ad agire e smettere di rimandare le cose da fare. Per molti di noi, compreso chi vi parla (in passato, diciamo che,  ci lavoro molto…ecco?) è una abitudine, un comportamento automatico. Scegliamo di procrastinare e non portare a termine le faccende importanti. Rimandiamo le cose importanti da fare. Ma se ci fai caso, anche quelle meno importanti, le cose di tutti i giorni che, ci secca fare. Come dice la legge della reciprocità: come fuori è dentro, e come nel grande è nel piccolo”. Tutto quello che si manifesta in un piccolo sistema, o anche, nel nostro interno si replica, nel primo caso, si manifesta, nel secondo. Ho notato che rimandare le cose da fare è una abitudine perpetrata nel tempo. Si inizia con le faccende ordinarie, come lavarsi i denti una volta di meno, e si finisce, trasformando la vita in una eterna  promessa. Una aspettativa senza fine.

L’aspettativa  è come la carota legata al bastone, li, ferma, e quanto tu corri quanto lei si allontana. Ma credo sia il caso di riconoscere che, nella nostra mente, fino a quando non la prendiamo c’è sempre tempo. Si tratta di una illusione, quella di avere obbiettivi che sappiamo essere irraggiungibili.

Ma non perché lo sono realmente: non vogliamo raggiungerli. Quindi iniziamo con la procrastinazione e il rimandare le cose da fare.

La pigrizia non ti permette di smettere di rimandare le cose da fare.

Spesso la semplice pigrizia gioca un ruolo determinante. La pigrizia che alcuni vedono come un difetto, e lo è, se non si cerca di contenerla. Infatti anche la pigrizia può essere presa per il verso giusto. Quindi puoi trasformarla in uno stimolo per trovare soluzioni migliori, senza perdere tempo o rimandare le cose da fare.

Proprio perché non abbiamo voglia di dedicare tempo e energia ad alcune questioni. Questo però non significa ritardare e procrastinare le cose da fare, anzi, toglierle di mezzo prima possibile.

Senza tergiversare mentalmente oltre, ti ricordo che mandare per le lunghe i compiti necessari, non assolverli, significa solo allungare l’agonia e ritardare il realizzarsi del tuo obbiettivo da pigro: ovvero fare quello che ti pare quando ti pare.

Usare la pigrizia fino a quando non possiamo eluderla.

Quindi come dicevamo, la pigrizia può essere uno strumento di evoluzione, non solo di procrastinazione. Possiamo imparare a considerarla un vantaggio anziché un difetto, sempre rendendosi consapevoli che, rimandare le cose da fare è un rallentamento del tuo miglioramento.

Il pigro sostanzialmente non ha voglia di fare cose impegnative, ma da un lato si nota, che nel momento in cui è costretto a farle, riesce abilmente a trovare soluzioni e espedienti per fare, con il minimo sforzo.

E questo è un dono, se usato con consapevolezza e intelligenza. Certo è vero anche, che non sempre si rimandano le cose da fare solo per mera pigrizia, capita, che l’incombenza sia di natura tale da spaventare e metterti in seria difficoltà.

Le cose da fare, però, non cambiano anche se si rimandano all’infinito.

Per esempio, se devi pagare un conto, e non hai i soldi. Allora in quel caso si rimanda la questione,  soprattutto perché non si sa materialmente come fare. E su questo ci sono poche considerazioni da fare, se il denaro non lo abbiamo non lo possiamo certamente inventare.

Ma quello che secondo me è importante, senza  farsi coinvolgere da pensieri negativi in merito alla situazione (cosa non facile in quei momenti) è non rimandare l’analisi del perché ci troviamo in quella situazione, soprattutto se, non si tratta di un evento occasionale, ma una vicissitudine frequente.

Quindi smettere di rimandare le cose da fare, in questo caso, è anche evitare di affrontare la realtà delle azioni che ti hanno portato a quel problema.

Rimandare le cose da fare è meccanico: per bloccare tutto questo serve la presenza creativa.

Il ripetersi di un problema, come la cattiva gestione del denaro, in questo caso, ci spinge a rimandare le cose da fare, perché il fatto di procrastinarle fa parte del meccanismo stesso.

Smettere di rimandare le cose da fare, in questo frangente, significa sostanzialmente, interrompere un ciclo di atteggiamenti e pensieri.
Ciclo che, è diventato un comportamento meccanico: quindi avviene senza controllo cosciente.

Questo stesso meccanismo, nel momento in cui avviene, spinge a tergiversare, temporeggiare e rimandarne l’interruzione. Perché esiste un motivo ben preciso che lo fa esistere, un motivo profondo, legato alla mente, spesso al nostro passato.
Smettere di rimandare le cose da fare e fondamentale. E per farlo, e importante comprendere qualcosa di più sulla pigrizia e l’avversione verso alcune cose da fare.

Pigrizia: bene o male?

Quando ti ho parlato di pigrizia, quella strana “energia negativa” che non ci fa fare le cose e ci blocca, e dei suoi insospettabili aspetti positivi, ti sarà sorta qualche perplessità sulla mia sanità mentale, ti rassicuro, sono completamente folle 🙂.

Ma sono un folle che cerca di stare bene, e questo ci avvicina e rende i nostri scopi simili.

La base di molte nevrosi è l’incapacità di guidare noi stessi, la mancanza di auto leadership.
Capita spesso di intraprendere attività: uno sport, una scuola/corso o altro, convinti che sia quello che ci serve, ma poi, misteriosamente non riusciamo a portarla a termine. Quindi, anche in questo caso bisognerebbe smettere di rimandare le cose da fare, anche se non siamo molto convinti che quella cosa ci piaccia.

Avere leadership, significa avere una posizione di guida, quindi se sei abituato a rimandare le cose da fare continuamente, che capo puoi essere di te stesso?

L’impulso che ci ha portato ad intraprendere “la cosa” rallenta, si indebolisce, fino a quando cominciamo a rimandare, ad inventare contrattempi, e tutto finisce in un “nulla di fatto”.
Tutto questo contribuisce a rafforzare anche, alcune convinzioni limitanti su te stesso. Chiaramente se iniziamo 10 cose e non ne portiamo a termine una, è logico convincerti, o rafforzare l’idea che non sei capace.

Di fatto, anche se sei la persona più capace del mondo, se non fai le cose e non impari come smettere di rimandare le cose, sei come un miliardario che non sa di esserlo.

Quale pigrizia può essere positiva? Inizia a smettere di rimandare le cose da fare che servono.

In realtà nessuna, ma visto che la pigrizia che ci spinge a rimandare le cose da fare è dura da debellare, mentre cominciamo a porgli dei freni, possiamo usarla a nostro vantaggio in questi termini.

  • 1.Anche se è dura compiere le azioni prefissate
    Portare a termine le azioni che ci siamo prefissati nonostante le resistenze, applicando uno sforzo
  • 2.Darsi un termine o una “periodo” e rispettarlo
    Fissare una data o un periodo di tempo, dimostrandosi di rispettarlo.
  • 3.Portare a termine quanto prefissato
    Scaduto il termine decidere, coscienti di aver avuto autorità su noi stessi.
  • 4.Usare la nostra “non voglia di fare per fare nel modo più efficace
    Capendo cosa è più utile non procrastinare, usando la regola dell’80/20

Punto primo:

Per sconfiggere la pigrizia dobbiamo organizzarci e “schematizzare” le azioni da compiere. Non possiamo permetterci di rimandare le azioni allo stimolo del “momento” .

Per esempio:”oggi non mi va, lo faccio domani”. Vige la massima:”non rimandare a domani quello che puoi fare ora”. Anche se ci crea un conflitto interno e fatica. Sorgeranno migliaia di motivi  validi per cui “non fare”, bisogna “fare”, come se fosse un ordine e un lavoro. Come vedi questo non contempla il lato spirituale o puramente astratto, che spesso considero in questo sito. Ti basta pensare che anche nella meditazione esiste un momento di “sforzo” e di concentrazione che solo in seguito porta alla vera esperienza meditativa.

Non si tratta di violenza o controllo su se stessi, ma solo di esercizio della auto leadership. Semplicemente:”faccio quello che mi riprometto”, se non ti puoi fidare di te stesso, di chi lo puoi fare?

Chi è pigro spesso ricorre a risorse esterne, aspetta che qualcuno faccia qualcosa. Ma ricorda che, qualsiasi percorso intraprenda per il tuo miglioramento, sia olistico che classico necessita al 90% di te!

Sia che ti venga detto oppure no, questa è una cosa certa.

Punto secondo:

Se non sei sicuro che quello che vuoi fare sia ciò che desideri, datti un termine e rispettalo rigidamente. Per esempio, vai in palestra e cominci a pensare che è troppo dura e che non ha effetto. Stabilisci di farlo per due mesi. Poi decidi.

Punto terzo:

Porta a termine il tuo programma, costi quello che costi, non accettare scuse mentali.

Punto quarto:

Si dice che l’ottanta per cento dei risultati sono conseguenza solo del venti per cento delle nostre azioni. Questo vale un po’ per tutto. La proporzione 80/20 è una convenzione, non è detto che sia esattamente questa, ma qualcosa di molto simile. Questo tipo di logica è utilissima per iniziare a gestire la tua pigrizia e smettere di evitare di fare le cose importanti.

Per esempio è noto che l’80% della ricchezza mondiale è in mano al 20% delle famiglie o gruppi aziendali, e che, il 20% degli automobilisti, o tipo di automobilista, genera l’80% degli incidenti. Siamo abituati a pensare che fare tanto corrisponda a ricevere tanto, ci chiediamo come mai un operaio che lavora 10 ore al giorno non guadagni quanto chi lavora meno, ma ha mansioni privilegiate. Perché, ci prodighiamo per gli altri, e non riceviamo abbastanza?

Insoddisfatti ci sentiamo attanagliati nella morsa dell’ingiustizia. Ma le cose non stanno così, dovremmo puntare ad essere felici, ma chissà perché continuiamo a fare cose che ci rendono infelici. Spesso quasi tutta la nostra felicità deriva da pochissime cose, e il resto? Perché continuiamo a farlo? Quante volte dopo esserti impegnato  per giorni, hai ottenuto un bel risultato per una idea avuta in dieci secondi di ispirazione.  Non dirmi che non ti è mai capitato.

Cosa occorre per mettere in pratica il principio 80%20 con la pigrizia?

  • Stabilisci quali cose che “non fai” ti creano più problemi
  • Considera le cose che dovresti fare e ti creano più resistenza
  • Osserva quali cose da fare è più semplice fare

Questi punti sono fondamentali per smettere di rimandare le cose, non si tratta di un lavoro in profondità. Sono una serie di azioni da intraprendere nel momento presente, capita di dover imporre, in senso buono, alcune azioni, per non rimanere schiavo delle meccaniche mentali acquisite.

Cosa ti fa rimandare le cose da fare più frequentemente che, ti portano maggiori problemi materiali e senso di inefficacia?

Osserva il tuo presente e il tuo passato e scrivi su un foglio ciò che da tempo rimandi, e quello che fai sempre in ritardo che ti causa malumore o problemi, dagli un voto da 1 a 10, comprenderai meglio anche quello che procrastini abitualmente.

Pensa e osserva quali cose da fare sono più difficili, dagli un voto da 0 a 10.

Viceversa stabilisci quali cose da fare sono più semplici da sbrigare, e attribuisci un punteggio: come hai fatto sopra.

Incrocia i dati ottenuti, considera tutti i punteggi da 6 a 10 e vedrai che le cose più importanti, più semplici da fare. Potrai scoprire cose interessanti, a volte puoi vedere che faccende che abitualmente rimandi creano problemi, e che magari contengono le cose che ti costa meno fatica fare: ecco quello è il tuo 20%.

Conclusione e consigli.

Se riscontri cose che procrastini procurandoti problemi seri, che rientrano fra le cose più difficili da fare, allora esamina bene la faccenda. Forse c’è un lavoro da cambiare, amicizie da allontanare o un rapporto che non funziona e portiamo avanti per inerzia da anni.

Per fare tutto questo è utile guardarsi dentro, e imparare ad essere presenti per osservare le tue azioni. Per aiutarti se vuoi puoi capire meglio cosa intendo in questo articolo: ho creato un audio corso in cui spiego tutto, facile, semplice e soprattutto utile.

Smettere di rimandare le cose da fare è importante, basta pensare al fatto che ogni percorso di miglioramento personale si compone di una fase di osservazione: per capire cosa facciamo o pensiamo, e poi una fase di azione in cui si cerca di “non fare” quello che si sta facendo. Questo avviene in modo diretto e consapevole.

Andrea Mikaudios

Andrea Mikaudios

La mia passione è la crescita e la trasformazione umana, intesa come acquisizione di metodi e strategie per ottimizzare le competenze e le capacità. Credo che i limiti, la maggior parte almeno, sono volontari e mentali, quindi trasformabili.

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