Magari stai provando a migliorare te stesso, e per farlo, come di sovente accade, devi imparare a visualizzare. Usando le tecniche di visualizzazione. Si usa questo termine come se fosse la cosa più normale del mondo: visualizzare. Mentre ti appresti a mettere in pratica la tua tecnica per visualizzare, ecco che insorgono i primi ostacoli. Molti non ci riescono, non si sentono in grado di mantenere un’immagine nella mente. Oppure, a vedere qualcosa a occhi chiusi: nitidamente. Ho sentito anche persone che, non riescono a farlo: si sentono stupidi a cimentarsi con certe tecniche.
O ancora, non riescono a stare fermi per più di un secondo e applicarsi in questa pratica. Ora, tu sai che non sono Maestro Yoda, quindi non mi metto nella posizione del Maestro, casomai, del compagno di banco che, vedendoti in difficoltà cerca di lanciarti bigliettini, condividendo l’unica risposta che conosce. Solo perché, ne ha fatta esperienza prendendoci un bel quattro la settimana prima: quella risposta, quella domanda, non si scorda!
Sicuramente divagherò un po’, ci sono così tante cose da dire, ed io, vorrei comunicarti tutto: ogni cosa che so. Ti prego, abbi pazienza, perdonami se sarò un po’ prolisso, e arriva fino in fondo. Vedrai che non ti pentirai di avermi -ed esserti -regalato questi pochi minuti. E ti prego dimmi cosa ne pensi, per me è fondamentale.
Visualizzare con gli occhi della mente.
I sensi (e le sensazioni) sono la porta per accedere alle potenzialità. Uno di questi è la vista. Vedere, insieme all’elaborazione percettiva, ci serve come canale per rappresentare in forma olografica[1] la realtà che ci circonda. Tutto quello che pensiamo, in un certo senso, lo vediamo nella testa. Lo visualizziamo.
Lo concettualizziamo anche con le parole e le frasi, quelle mentali, ma ora vorrei concentrarmi sulle immagini. Perdona se generalizzo un pochino. Perché appunto, il fatto di vedere è una rappresentazione mentale di ciò che abbiamo davanti. E qui entra in gioco la visualizzazione: cioè l’arte di creare immagini volontariamente. Sviluppare tale abilità è determinante. Per farlo, esistono le tecniche di visualizzazione.
Molto spesso in articoli o post che parlano di “tecniche per il miglioramento personale” e di come aumentare la consapevolezza: per non parlare poi, dei modi per raggiungere obbiettivi, si parla di visualizzazione. E nella fattispecie, di tecniche studiate per la visualizzazione. Sì, perché, nonostante visualizzare, è qualcosa di accessibile a tutti -lo facciamo automaticamente tutto il giorno- esistono dei metodi che predispongono a farlo in modo ottimale. Almeno così rappresento con la mia esperienza.
Qualsiasi metodo o tecnica per il miglioramento individuale utilizzi, ti è chiesto di visualizzare. Le tecniche di visualizzazione, sono metodi che implicano di vedere cose che non ci sono. Nessuno, o pochi, spiegano tutto dall’inizio, nel descrivere e spiegare come visualizzare. In quello che segue, cerco di mostrarti come vedere qualcosa che non esiste con gli occhi della mente.
Sei lì bello e carico, pronto a cimentarti nel tuo “cambiamento positivo” e spunta fuori quel fatidico: “Visualizza questo o quello… ”, facile a dirsi, ma per farlo? Occorre sicuramente qualche informazione in più per diventare pratico di tecniche di visualizzazione.
Se usi la PNL – programmazione neuro linguistica- anche in questo caso, ti è richiesta la visualizzazione: addirittura, di farlo con le emozioni. Basta questo per scoraggiare una mente “concreta” dal provarci. Questo non deve essere, se mi segui e ti rilassi, vedrai che riuscirai nel tuo intento.
Serve veramente visualizzare? Conflitti, necessità biologiche, e altre quisquilie.
Beh, la domanda è interessante. Come di consueto non ti do “verità”, non ne possiedo, detengo sola esperienza. La mia. Amico o amica mia, ti dono quello che la mia esperienza mi ha regalato. Un regalo doloroso, gioioso, non compreso del tutto a volte, ma un regalo che mi sforzo di trasformare in consapevolezza. Non sono sicuro che imparare tecniche di visualizzazione serva veramente come dicono molti.
Dico questo perché tutto ciò che facciamo, è per cambiare noi stessi. Se ci pensi, non è cambiare che serve: trasformarsi ed evolvere, questo serve. Apro questa parentesi perché altrimenti puoi fraintendermi e non capire più “che gioco sto facendo”. Noi siamo condizionati e ammaestrati. Quello che crediamo di volere spesso, è frutto del condizionamento.
Quindi, si rischia di sostituire un “modulo” del condizionamento con un altro. Fare questo, ok va bene. Ma non c’è evoluzione. Mi spiego meglio. Tante cose (quasi tutte) che ci mancano e ci fanno soffrire sono finti bisogni. Non sono necessità psichiche: legate alla sopravvivenza. Bensì elaborazioni psicologiche. Elaborazioni condizionate e condizionanti che, entrano in conflitto con le necessità psichiche: mangiare, riprodursi, fare i bisogni, sopravvivere. Il conflitto è dato dal fatto di “vestire” necessità primarie con concetti condizionati dal” volere comune” e dagli altri, tenuti in piedi dalla dipendenza, il bisogno di piacere, di stare nel gruppo.
Un esempio di conflitto.
Un esempio che spero chiarifichi ciò che voglio dirti: immagina che incontri una persona, donna o uomo non ci frega. Questa creatura ci fa scaldare il sangue, e subito entra in azione l’istinto primario di andare verso ciò che ci piace. Ma purtroppo tale creatura non è “attendibile”, controllabile e affidabile.
Oppure non siamo nella condizione di farlo: sposati, fidanzati, impegnati insomma. Coscientemente si decide di non lasciarsi andare all’impulso di soddisfazione. Ecco che il conflitto ha campo fertile. Un esempio forse banale, ma a parte che io amo essere banale, mi sembra di essere stato chiaro: spero ?.
Visualizzare: un dono della capacità di astrazione.
Per certo so che possiamo farlo, è la nostra capacità di astrazione che lo consente. Astrarre significa distogliere, allontanarsi dalla realtà. E curiosamente visualizzare è uno degli strumenti dell’astrazione, rendere visibile mentalmente anche ciò che non esiste è una possibilità umana.
Usare volontariamente tecniche di visualizzazione, è possibile, solo grazie alla capacità di volare con la mente: astrarre. Sognare, pensare, è astrazione. Astrarre e visualizzare ci serve per “vedere prima”, è una capacità che ci aiuta a sopravvivere e ci penalizza nello stesso tempo.
Basta pensare a chi soffre di ansia e di fobie, per rendersi conto di come la nostra naturale abilità, spesso inconsapevole, di proiettare immagini di come: “potrebbe andare”, ci getta nel panico. La famigerata legge di attrazione fa della visualizzazione creativa: ovvero vedere cose per creare la realtà, il suo strumento per eccellenza. Esistono centinaia di tecniche per visualizzare ispirate dalla legge dell’attrazione.
Visualizzare si, ma con emozione.
Quello che riusciamo a vedere con realismo, se supportato anche dall’emozione, per il nostro cervello è vero. A tutti gli effetti, questo lo dicono molti. Comunque, non possiamo ingannare noi stessi: se non credi che qualcosa possa verificarsi, un cambiamento, un miglioramento o una mutazione nelle abitudini, puoi visualizzarlo fino a quanto vuoi usando tecniche e metodi, non accadrà nulla.
Anzi, il volo pindarico della tua visualizzazione t’illuderà, ma poi, le abitudini rimangono le stesse, e l’emozione del “fallimento” ti farà precipitare ancora più giù.
Visualizzare serve a poco se quest’operazione non è supportata dall’esperienza diretta. Intendo dire che, se visualizzi un cambiamento nella tua vita, ma non ti sforzi coscientemente di metterci l’azione che conduce all’esperienza, non nutri la tua coscienza. Solo con l’esperienza, anche parziale, la tua mente concepisce che “quel cambiamento è possibile”. Allora cominci a credere che sia possibile e le tecniche per imparare a visualizzare cominciano ad avere un senso.
L’esperienza, non soltanto deve essere assecondata, ma anche, vissuta integralmente. Vivere l’esperienza e tutte le sensazioni ed emozioni che ne derivano, vale sia per la gioia sia per il dolore. Quello che dico non è simpatico, lo so, ne sono cosciente, ma la mia esperienza con la visualizzazione e le tecniche per migliorarla, per quello che ne ho capito, m’impone di dirlo.
Un esempio pratico di quello di cui parlo è questo: ammettiamo che tu stai visualizzando un miglioramento economico nella tua vita. Quindi, usi una tecnica per visualizzare di avere più soldi.
Mettersi in un angolo buio a vedere cascate di denaro con la mente, non serve a molto, se non fai esperienza. Fare esperienza non significa rapinare una banca per realizzare le cascate di soldi.In questo caso, significa indagare dentro di te. Scoprire perché desideri più soldi.
Fai esperienza della tua sensazione d’inadeguatezza, quella che cerchi di colmare con il “più denaro”, o del tuo senso d’impotenza, dono fatto a tutti noi, quest’ultimo, dalla nostra stessa natura. Infatti, il desiderio di avere denaro può essere il frutto di un’ idea condizionata. L’idea che il denaro guarisce ogni male.
Potresti scoprire che, la tua mancanza, non dipende da questo. Quindi, se non fai attenzione, rischi di attrarre qualcosa che, a livello esteriore ritieni importante, perché tutti lo ritengono importante, ma a livello profondo non è ciò che ti serve.
Siamo nati per essere dipendenti.
Se ci pensi, si nasce incapaci di qualsiasi azione per i primi mesi, li, in quel lasso di tempo, sviluppiamo il senso di dipendenza dall’esterno: e anche, a parer mio d’impotenza. Sembra che, contrariamente alle scimmie, i primati, gli animali più simili a noi, che hanno uno sviluppo neurologico alla nascita pari a quello che avremmo a circa ventuno mesi. La biologia ci dice che nasciamo ventuno mesi prima del tempo.
Questo ci rende soggetti a dover aver bisogno di assistenza continua. Pensa che un bimbo se non controllato rischia di soffocarsi con i rigurgiti, fatto questo naturalmente inconcepibile. Ma che ci da subito la misura della dipendenza. Per approfondire leggi questo post su Scientific American[2] di Kate Wong e le note bibliografiche.
Tutte queste caratteristiche, sia l’essere ammaestrati alla dipendenza: riferendomi hai primi mesi dopo la nascita, vista la nostra incapacità a compiere qualsiasi azione (possibile per ogni altro animale naturale) che ci mostra come dobbiamo aspettare le cose dall’esterno; ci vincola e ci fa credere che i desideri comuni( provenienti dall’esterno) sono ciò che ci serve. La dipendenza dal giudizio esterno ci porta a credere che quello che manca è ciò che tutti desiderano.
Quindi fare esperienza, riguarda l’indagare nel profondo le sensazioni del corpo e le emozioni, non per interromperle ma per capire cosa accade relativamente a certi pensieri. Ti assicuro che si apre un mondo. La visualizzazione serve anche in questo caso, ci può aiutare, utilizzandola con particolari tecniche, a vedere e rendere visibile quello che sta dietro una sensazione. Anche la capacità di astrazione se esercitata, diventa uno strumento: un canale.
La tecnica di visualizzazione più comune.
In genere uno degli esercizi più comuni per imparare a visualizzare è quello di guardare un oggetto. Il soggetto più comune, in questi casi è il limone o l’arancia: forse per il colore o la buccia, particolarmente materica e butterata. Illustro brevemente l’esercizio che normalmente è proposto di fare.
- Metti davanti a te un limone, possibilmente con uno sfondo chiaro: bianco. Guardalo intensamente, osservalo. Visualizza il suo colore, la tonalità. Nota la consistenza del limone, la superficie butterata: osserva i pieni e i vuoti. Chiudi gli occhi e ricostruisci l’immagine nella mente. Quando sarai in grado di farlo con maestria, riprodurrai cioè un’immagine più ferma possibile e nitida, poniti il secondo obbiettivo.
- Immagina il limone, visualizzalo raddoppiato: due limoni. Uno accanto all’altro. Inverti le loro posizioni: uno accanto all’altro, sovrapponili.
- Adesso, ora che sei maestro nella tecnica di visualizzazione dei limoni, cambia il colore. Hai mai visto un limone rosa? Ora, con la tua capacità di visualizzare e astrarre puoi crearlo nella tua mente. Quell’immagine è vera per la mente come il limone giallo. Apri gli occhi, e immaginalo lì davanti a te. Sul tavolo oppure sulla tua mano c’è un raro limone rosa.
Errori comuni sulle tecniche di visualizzazione.
- Non riesco a visualizzare nitidamente.
- Non metto a fuoco l’immagine: la vedo a tratti.
- Ciò che voglio visualizzare si fonde con altre immagini.
- Non riesco a vedere una scena, o immagini in movimento.
Non riuscire ad avere una visione nitida di ciò che si costruisce con la mente è un problema comune. Migliora con la pratica, visualizzare è una capacità da coltivare e potenziare. Vedere l’immagine desiderata a flash, cioè non continua è comune, non fartene un problema. Per ovviare concentrati su un particolare non sull’insieme: vedrai che la stabilità migliora. Come i pensieri, anche le immagini si sormontano.
Alcune immagini si producono in modo automatico. Tu osserva ciò che vedi, e coscientemente riporta l’attenzione sul soggetto che vuoi visualizzare. Comunque osserva le immagini che ti appaiono e chiediti come possono essere in relazione con ciò che stai cercando di visualizzare con la tua tecnica. Le scene in movimento, come dei brevi filmati è forse la cosa più complessa da visualizzare: almeno, lo è stato per me.
Il consiglio che posso darti è di focalizzarti sui dettagli. Anche perché anche se in modo inconsapevole quando osserviamo una scena, registriamo dettagli e alcune cose non le vediamo neppure. Quindi è naturale.In tutti i casi occorre trovare un “tuo” modo di visualizzare che, non è uguale a nessun altro. L’importante è di suscitare emozioni riguardo a ciò che vuoi rappresentare. Il fine è questo.
Conclusione.
Visualizzare è naturale, lo fai continuamente. Quindi non puoi non esserne capace: questo scolpiscilo nella mente. Sensualizzare significa rendere sensuale. Sensuale vuol dire che una condizione in modo oggettivo o soggettivo sollecita i sensi: il piacere sia erotico ma anche inteso come gusto ed estetica. Sensualizzare, secondo me è parte di ogni tecnica di visualizzazione. Stimolare i sensi, le sensazioni ed emozioni è lo scopo della visualizzazione. Buona pratica e buona vita fratelli e sorelle.
Bibliografia
Gli esseri umani sono nati troppo presto: impatto sull’otorinolaringoiatria pediatrica.
Dipartimento di Otorinolaringoiatria Pediatrica, Università di Pittsburgh School of Medicine, Ospedale pediatrico di Pittsburgh, 3705 Fifth Avenue, Pittsburgh, PA 15213, USA. bluecd@chp.edu
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15627440
Perché la gravidanza dura davvero 9 mesi
Stephanie Pappas, 27 agosto 2012
https://www.livescience.com/22715-pregnancy-length-baby-size.html
[1] Olografia: metodo grafico che rende tridimensionale una immagine tramite uso di laser
[2] https://blogs.scientificamerican.com/observations/why-humans-give-birth-to-helpless-babies/